Thursday, March 31, 2016

Leather Factory

Descrizione :molto spesso negli anni 90/2000 era soliti ,per attirare attenzione turistica, inserire con maggior risalto, il fatto di essere una Factory cioè' un Laboratorio (in gergo si potrebbe pensare a fabbrica) dove si voleva dare una specie di garanzia al turista di turno facendo credere che tutti i prodotti venissero creati all'interno della Boutique-negozio . Erano i mitici anni 90! Ancora non esisteva internet,non c'erano tutti questi canali digitali,la sola informazione la si aveva dalla TV e dalla radio ma non si poteva avere un dialogo tra le parti non essendo presenti sul territorio di appartenenza; voglio dire essendo di Roma ,potevo vedere e sapere i vari Laboratori/negozi come producevano e se producevano loro stessi,ma non avrei mai avuto modo di comunicarlo al pubblico se non col solo mezzo della TV o rassegna stampa.Lo stesso valeva per tutti i negozi/Laboratori sparsi su tutto il territorio italiano. E con l'avvento di Internet? Con la prima presenza dei Social quali Facebook cosa è' cambiato nella nostra e degli altri mentalita'? Si è' cominciato a comunicare 24/24h e la notizia in generale ha fatto il giro del mondo ancor prima che arrivasse la TV o i giornali cominciassero ad intitolare la prima pagina per portarla in stampa. Questo vuol dire che se prima comunicare un qualcosa non era comune a tutti Noi, oggi chiunque potrebbe dire la Sua e crearsi una piccola/grande comunità' al seguito. Molti negozi hanno continuato ad aprire nelle vie turistiche vendendo ed offrendo souvenir di pelle a pochi soldi; non dico che è' sbagliato,anzi,ma quando questi prodotti venivano fabbricati qui in Italia da operai italiani in regola, era e resterà' sempre la legge dei grandi numeri; quando poi si aggiungono gli affitti dei locali alti,si inizia a capire la motivazione dei prezzi bassi,dovuti non tanto (non sempre) dalla qualità della pelle,quanto alla lavorazione da operai non specializzati,cuciture non in linea etc ...ma a quel prezzo cosa chiede il cliente; gli basta avere un souvenir come ricordo di essere stato in quella città e di aver comprato un qualcosa Made in Italy, che non ha niente a che vedere con la creatività' italiana. Tutto questo ha portato piano piano a creare comunità cinesi nelle Ns città ,dove se da una parte si creavano cassintegrati,dall'altra vi erano boss cinesi senza scrupoli che davano lavoro in nero ai cinesi immigrati qui in Italia in cerca di fortuna. E lo stato? Bah,continua a pagare la cassintegrazione! Poi è' arrivata la crisi,il commercio ha rallentato tantissimo,portando spesso alla chiusura di attivita' presenti anche nelle vie principali dello shopping; ha alimentato un vortice che spesso ha portato a pagare il prezzo del prodotto molto più' basso del reale valore (gioco al ribasso dei prezzi) con la conseguente chiusura degli stessi. (Es. investo 100 per produrre ed incasso 60 dalla vendita.i conti non tornano.chiudo! E come fanno allora tutte quelle attività' che le vedi con dozzine e dozzine di prodotti esposti per essere venduti al turista?!? Mistero........ Penso che il turista ma il cliente in generale sappia cosa ci gira intorno a questo business e molto spesso sento e leggo sui forum,americani che si consigliano tra di loro sui vari accorgimenti da prendere prima di acquistare un prodotto di pelle ; forse 20/30 recensioni su 100 sono degli stessi amici dei negozianti ad indicarglielo! Come viene salvaguardato il consumatore? Vi invito a leggere il seguito del post......... Associazione TuUNICA

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